Carta: «Credo molto nelle potenzialità di questo gruppo»
«Sono molto grata per la fiducia che è stata riposta in me. Ogni volta che scendo sul parquet, porto la mia voglia di vincere per la squadra ed i tifosi».

1 febbraio 2018



Nel 2010 ha conquistato, in Slovacchia, la medaglia d'oro agli Europei under 18, segnando 20 punti nella finale contro la Spagna (66-61, ndr). Poi, tanti infortuni che hanno condizionato la sua carriera. Si è sempre rialzata, però, la regista della Dike Basket Napoli, Beatrice Carta, che si è raccontata in un'intervista esclusiva a Lynnafferrabile.

Tra i momenti più belli della tua carriera rientra la conquista dell'oro agli Europei under 18. Ci racconti le sensazioni che hai provato durante la kermesse e ciò che ti è rimasto impresso della finale?

«È stata una delle emozioni più forti che ho provato sul parquet, un traguardo tanto inaspettato quanto sudato. Sicuramente di quell'esperienza mi porto dentro tutti i giorni passati con le mie compagne ad allenarci, le riunioni che facevamo prima della partita nella stanza di una di noi. È stata una squadra immensamente speciale. In finale non abbiamo mai smesso di crederci. Volevamo quella medaglia a tutti i costi. Mi è rimasto impresso, a pochi secondi dalla sirena, sul +9, lo sguardo incredulo e gli occhi pieni di lacrime di tutte le mie compagne. È stato un momento che mi accompagna sempre. Lo rivivo con grande orgoglio».

I tanti infortuni al ginocchio ti hanno perseguitato nel corso degli anni. Cosa ti ha spinto a non mollare e dove hai trovato la forza per rialzarti?

«Sicuramente la mia "anima sarda", chiamasi testa dura, è stata di grande aiuto. Sono una che - per principio - non molla. Anche se è stato difficile, soprattutto superare l'ultimo infortunio, ho deciso di rimettermi in gioco. Ogni giorno di riabilitazione cercavo la forza nei piccoli progressi che facevo e nelle persone più vicine a me. Oltretutto, sono convinta che tutto quello che ci capita, succeda per una ragione. Non sempre possiamo capire, quindi ciò che penso si debba fare è prendere il meglio dalle situazioni, nonostante siano scomode».

Napoli è ormai la tua seconda casa. Cosa provi ad indossare questa canotta?

«Mi sono trovata benissimo all'ombra del Vesuvio. Ho un bel feeling sia con la città che con la società. Sono molto grata per la fiducia che è stata riposta in me, nonostante i tanti infortuni. Ogni volta che scendo sul parquet, porto la mia voglia di vincere per la squadra ed i tifosi».

L'arrivo di Bone può farvi fare il salto di qualità? Come ha cambiato il vostro modo di giocare?

«Avevamo trovato un buon equilibrio con Dolson, ma anche Kelsey dirà la sua in questo campionato. È una giocatrice con una presenza importante in area e, appena sarà al 100%, sarà fondamentale per noi. Il nostro modo di giocare rimane, più o meno, lo stesso. Avremo, però, un'arma in più nel pitturato».

Durante la prima parte della Gu2to Cup, avete cambiato tanto. Ora sembrate aver raggiunto l'assetto definitivo in termini d'organico. Qual è il vostro obiettivo in vista della fase clou del campionato?

«Vogliamo vincere le prossime due gare e finire la stagione regolare in quarta posizione. Per quanto riguarda il seguito, non mi voglio sbilanciare troppo. Da buona napoletana adottiva, sono un po' scaramantica. Tuttavia, credo molto nelle potenzialità di questa squadra».

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