Coach Pancotto: «Credo molto nel futuro della GeVi Napoli Basket»
«Mi ritengo una risorsa per Napoli, qualora Napoli ne abbia bisogno. Ho un contratto in essere come assistant coach. Per me, la cosa più importante è la GeVi Napoli Basket».

16 maggio 2023



Ai microfoni di Paolo Amalfi e Andrea Esposito su Pianeta Basket Tv (clicca qui per vedere la puntata) il coach della Generazione Vincente Napoli BasketCesare Pancotto ripercorre la stagione sportiva 2022/23: «È iniziata da vice - dichiara a Chiacchiere da Basket -. Poi, a gennaio divento head coach. Questo mi permette di salutare Maurizio Buscaglia, cui rinnovo la mia stima. Siamo passati attraverso varie tappe, che hanno reso difficile il percorso, soprattutto all'inizio, ma anche glorioso il finale. Parlo dei tanti cambi che ci sono stati, dei tanti infortuni. Tutto questo non ci ha mai permesso di dare continuità. Quando si cambiano giocatori ci sono aspettative, vanno costruite gerarchie e va rimesso in moto il tutto. Nel momento in cui abbiamo capito che bisognava dare continuità al lavoro in palestra, questo ci ha portato al successo. Abbiamo fatto scelte mirate, dando fiducia alla squadra perché alla base c'era un lavoro molto buono. Essere arrivati dove siamo arrivati, conquistando sul parquet la salvezza con la qualità del gioco che c'è stata riconosciuta da tutti, credo sia stato un elemento molto importante».

Post Unahotels Reggio Emilia

«C'è stato un bel terremoto, in cui sono successe tante cose. Ho dovuto prendere una decisione molto forte. Ma un allenatore deve prendersi grosse responsabilità e se le cose, poi, vanno bene anche i meriti. Tutte le decisioni che ho preso erano volte al bene della squadra e al raggiungimento degli obiettivi. Reggio Emilia è stato il buco su cui siamo caduti, anche il pilastro che ci ha permesso di risalire. Dopo quella partita si è sempre vista una squadra motivata e viva, anche nelle sconfitte».

Le ultime tre vittorie consecutive

«Avevamo un calendario difficilissimo. Siamo stati molto concentrati sulla continuità e qualità del lavoro, sull'affrontare una partita alla volta, ma - soprattutto - ho spinto tanto sul senso di sfida. Abbiamo chiuso al decimo posto a quota 24 punti. Per questa, nuova, avventura napoletana in massima serie è un record. Aver portato più di tremila tifosi al PalaBarbuto ci ha aiutato ad affrontare il rush finale. Eravamo decisi e convinti di farcela. Ma l'aspetto più importate è stato la qualità del nostro gioco offensivo e difensivo».

Il bilancio di coach Pancotto

«Amavo follemente questa città, ma adesso l'amo ancor di più. Quest'anno Napoli m'ha regalato tanto, soprattutto in termini di rapporti umani. Ho conosciuto persone di grandissimo spessore all'interno della società, partendo dai miei diretti collaboratori. Penso che l'uomo debba arricchirsi ogni giorno e non debba pensare a quanti anni ha, ma a che progetto ha. Io avevo un progetto che ho portato avanti. Oggi sento di avere tanta voglia di fare e tanti progetti da raggiungere. Mi sento di ringraziare questa città e tutte le persone che ho incontrato».

E sul futuro...

«L'aspetto principale è che la società voglia crescere e affidare il futuro a delle persone. Credo molto nel futuro di Napoli, di questa società. Lo step da fare la società lo conosce. Poi, in base ai profili organizzativi scelti, parta tutto un percorso. Mi ritengo una risorsa per Napoli, qualora Napoli ne abbia bisogno. Ho un contratto in essere come assistant coach. Per me, la cosa più importante è la GeVi Napoli Basket. Aspetto una comunicazione dalla società con grande simpatia e amore».

La percentuale di permanenza alle pendici del Vesuvio

«Sono un uomo molto pragmatico: o zero o cento per cento. Tutto dipende da che tipo di scelte la società farà per il proprio futuro. Mi ritengo una risorsa, ma aspetto novità».

Foto di Luigi Canu/Ciamillo-Castoria

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